Pisoniano
Pisoniano
Pisoniano è un comune italiano di 721 abitanti della Città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Dista 50 km dalla Capitale.
Sorto in epoca romana, il comune si è sviluppato a partire dal Medioevo: il Castrum Pisciani, infatti, è menzionato in un atto del 1217 come possedimento dell’abbazia benedettina di Subiaco, dopo essere comparso, con il nome di Piscianum, tra i beni donati da papa Gregorio I, nel 594 d.C., al suddetto monastero. Dopo lunghe contese tra i Colonna e gli Orsini, passa nel 1563 ai Massimo e infine ai Theodoli, che lo fortificano con torri e rocche difensive. Il toponimo attuale, derivato da quello del console romano Lucio Calpurnio Pisone, autore della Lex Calpurnia, è stato coniato nel 1871.
Ubicato sulla cima di un colle a 532 s.l.m., il territorio comunale si estende sulle pendici dei Monti Prenestini, il cui massimo rilievo è il vicino monte Guadagnolo, alto 1.218 metri. Si tratta di un borgo percorso da numerosi sentieri escursionistici; tra questi, di particolare bellezza e suggestione è il Sentiero Karol Wojtyla: dedicato alla memoria di papa Giovanni Paolo II, fu visitato spesso dal beato durante il suo lungo pontificato e ancora oggi viene percorso abitualmente da numerosi pellegrini che ne ricalcano le orme. Partendo da Pisoniano, il tracciato conduce al sovrastante Santuario della Mentorella, luogo di culto in cui ogni anno si raccolgono migliaia di fedeli, situato su una rupe sporgente del versante orientale del Monte Guadagnolo. Il percorso, immerso per buona parte in boschi di carpino nero misto a roverella, acero campestre e acero minore, è infatti ricco di flora e fauna locale. Dal Santuario della Mentorella, situato sul Monte Guadagnolo, nel Comune di Capranica Prenestina al confine con il Comune di Pisoniano, è possibile ammirare dall’alto tutta la Valle del Giovenzano e il centro storico di Pisoniano.
Altro sentiero conosciuto è il sentiero della Serpetta, percorso storico che deve il suo soprannome al suo rapido salire con stretti e sinuosi tornanti. Il percorso è tutto in salita, abbastanza impegnativa ma anche piacevole e sempre ombreggiata. Alla fine del crinale si giunge alla Finestra Orografica, una particolare conformazione rocciosa appunto a forma di finestra dalla quale si vede il Santuario della Mentorella. Altri venti minuti di camminata e si giunge al Santuario della Mentorella, il Santuario più antico d’Europa, famoso in quanto rifugio spirituale di Papa Giovanni Paolo Secondo, al secolo Karol Wojtyla. Infine si riscende verso valle dal noto e frequentatissimo “Sentiero Karol Wojtyla” dal quale si raggiunge la strada detta delle grotte, dove si possono vedere i ruderi della cosiddetta “Villa Pisoni”, si prosegue verso est, e si percorre la strada Pedemontana fino a chiudere l’anello e tornare al punto di partenza. Tempo di percorrenza, a seconda della forma fisica, dalle quattro alle sei ore.
Attrazione da non perdere è il Museo Civico della Canapa. La canapa è stata coltivata e lavorata a Pisoniano per secoli, e questa tradizione è stata tramandata di generazione in generazione. Dal 1997, infatti, lungo le vie del borgo, ci si può
imbattere nel primo museo monotematico in Italia sulla canapa, creato per preservare e condividere questa ricca eredità culturale con il pubblico. Negli anni 2000 viene ristrutturato e messo a nuovo in una nuova struttura che si trova in via Roma, 30. Tra il ‘500 e il ‘600 la coltura della canapa ebbe grande diffusione, dove la sua presenza è testimoniata ancora oggi dalla persistenza e frequenza del toponimo «canapina», con cui venivano identificati gli appezzamenti di terreno a essa dedicati. Il museo ripropone i vari passaggi dal ciclo della canapa, dalla preparazione del terreno alla semina, che avveniva a marzo nelle «canapine», dalla raccolta estiva alla mancinuratura (riduzione della pianta in fibra), per arrivare alla filatura, l’orditura e la tessitura. L’intuizione della raccolta di oggetti, strumenti, testimonianze sul ciclo della canapa, oggetto del museo, è stata dei due fratelli Settimio e Domenico Bernardini, conosciuti a Pisoniano come «i gemelli». Il museo si compone di nove sale disposte su quattro piani.
Tutto il ciclo della lavorazione, dalla coltivazione alla tessitura, era praticato all’interno delle mura cittadine.
Per effettuare la filatura, si avvolgeva il mallo, batuffolo di fibra più raffinata, attorno alla parte rigonfia della «conocchia» (rocca) e, per mezzo di un uncinetto, il filato era agganciato al fuso, sotto il quale c’era la «vertecchia» (pezzo di ferro a forma di patata), che veniva utilizzato per prolungare il ruotare su sé stesso del fuso. I bambini costruivano delle particolari cerbottane a pistone, i cui «proiettili» erano realizzati con la canapa; sempre con la canapa gli stessi facevano delle piccole corde per simulare la cavalcatura.
All’interno del museo, i visitatori possono ammirare una vasta gamma di antichi e pregevoli arnesi per la coltivazione e la lavorazione della canapa, strumenti di misura, nonché diversi esempi di tessuti antichi e manufatti realizzati con questa fibra naturale, tra cui lenzuola, tovaglie, ricami, coperte e asciugamani.
Tutto il processo di coltivazione, raccolta, lavorazione e uso della canapa viene illustrato durante la visita e gli ospiti possono toccare con mano la storia di un passato non molto lontano.
Tra i reperti di particolare interesse, il museo vanta un telaio del XVII secolo ancora perfettamente funzionante. Tutto il processo di coltivazione, raccolta, lavorazione e uso della canapa viene illustrato durante la visita e gli ospiti possono toccare con mano la storia di un passato non molto lontano.
Tra le manifestazioni religiose che si svolgono a Pisoniano, è da ricordare il 5 agosto la Madonna della Neve. Secondo la tradizione, in quella data nel lontano 352 la Madonna apparve in sonno al patrizio romano Giovanni, chiedendogli di costruire una chiesa laddove fosse caduto un soffice manto di neve. Oggi, in suo onore, la prima domenica di agosto si svolge una processione in cui viene sparata della neve, in ricordo della miracolosa nevicata che si verificò a Roma in piena estate. La chiesa a essa dedicata sorge lungo il sentiero che da Pisoniano giunge al santuario della Mentorella. Non si conosce la data di fondazione, ma è probabile che sia stata costruita tra il XVI e XVII secolo. La facciata presenta forme rettangolari con un unico ingresso e terminante con un’edicola triangolare. L’interno è a navata unica con un arco a tutto sesto a separare il presbiterio. Al suo interno, l’immagine mariana è conservata sull’altare maggiore ed è una copia di quella venerata nella romana chiesa di Santa Maria Maggiore, la ‘Salus Populi Romani’.La leggenda narra che fu costruita in seguito a un’apparizione della Madonna che preannunciò una nevicata in piena estate.
Il 9 luglio il borgo festeggia la veneratissima Patrona V. e M. Santa Vittoria con grandi celebrazioni religiose; i festeggiamenti iniziano la mattina con la messa celebrata in onore della Santa e proseguono con la processione della statua per le vie del borgo. Vittoria era una martire di cui si conserva l’omero del braccio sinistro in un antico reliquiario, inizialmente presso l’Abbazia di Farfa, successivamente in quella di Subiaco, e infine arriva a Pisoniano nel 1326. La tradizione popolare vuole che abbia vissuto per un breve periodo a Pisoniano durante le persecuzioni e per questo le venne elevata una piccola chiesa che custodisce un dipinto su tavola, rinvenuto da un contadino.
Altro appuntamento speciale è la secolare tradizione dell’Infiorata, risalente almeno alla metà del XIX sec. e che si rinnova ogni anno, a inizio giugno, precisamente in occasione della festa del “Corpus Domini”, solennità cattolica che ricorda la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Nella notte tra sabato e domenica, l’intera popolazione si riunisce per spargere nel centro storico fiori pazientemente raccolti, mondati e conservati, realizzando splendidi tappeti floreali composti da quadri raffiguranti tematiche religiose, ma anche di attualità.
Questo manto stradale abbellito di petali ha la funzione di onorare il giorno seguente il passaggio della Processione del Corpus Domini.
Particolarmente sentita è la Sagra delle Sagne col baccalà, anzi, più precisamente la Sagra delle Sagne Co’ Gliù Beccalà, come vuole il dialetto e la tradizione. È il piatto tipico del borgo: le sagne sono impastate con le uova fresche dalle massaie del paese, trecento uova a sagra. E il sugo con pomodori di stagione, cipolla e baccalà, cotto al momento in pentoloni.
Siti di Interesse Storico Religioso
Museo civico della canapa
Attrazione da non perdere è il Museo Civico della Canapa. La canapa è stata coltivata e lavorata a Pisoniano per secoli, e questa tradizione è stata tramandata di generazione in generazione. Dal 1997, infatti, lungo le vie del borgo, ci si può imbattere nel primo museo monotematico in Italia sulla canapa, creato per preservare e condividere questa ricca eredità culturale con il pubblico.
Negli anni 2000 viene ristrutturato e messo a nuovo in una nuova struttura che si trova in via Roma, 30. Tra il ‘500 e il ‘600 la coltura della canapa ebbe grande diffusione, dove la sua presenza è testimoniata ancora oggi dalla persistenza e frequenza del toponimo «canapina», con cui venivano identificati gli appezzamenti di terreno a essa dedicati. Il museo ripropone i vari passaggi dal ciclo della canapa, dalla preparazione del terreno alla semina, che avveniva a marzo nelle «canapine», dalla raccolta estiva alla mancinuratura (riduzione della pianta in fibra), per arrivare alla filatura, l’orditura e la tessitura. L’intuizione della raccolta di oggetti, strumenti, testimonianze sul ciclo della canapa, oggetto del museo, è stata dei due fratelli Settimio e Domenico Bernardini, conosciuti a Pisoniano come «i gemelli». Il museo si compone di nove sale disposte su quattro piani.
Infiorata
Tradizionale ricorrenza dell’Infiorata, risalente almeno alla metà del XIX sec. e che si rinnova ogni anno, a inizio giugno, precisamente in occasione della festa del “Corpus Domini”, solennità cattolica che ricorda la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Nella notte tra sabato e domenica, l’intera popolazione si riunisce per spargere nel centro storico fiori pazientemente raccolti, mondati e conservati, realizzando splendidi tappeti floreali composti da quadri raffiguranti tematiche religiose, ma anche di attualità.
Questo manto stradale abbellito di petali ha la funzione di onorare il giorno seguente il passaggio della Processione del Corpus Domini.

Madonna della Neve
Tra le manifestazioni religiose che si svolgono a Pisoniano, è da ricordare il 5 agosto la Madonna della Neve. Secondo la tradizione, in quella data nel lontano 352 la Madonna apparve in sonno al patrizio romano Giovanni, chiedendogli di costruire una chiesa laddove fosse caduto un soffice manto di neve. Oggi, in suo onore, la prima domenica di agosto si svolge una processione in cui viene sparata della neve, in ricordo della miracolosa nevicata che si verificò a Roma in piena estate. La chiesa a essa dedicata sorge lungo il sentiero che da Pisoniano giunge al santuario della Mentorella. Non si conosce la data di fondazione, ma è probabile che sia stata costruita tra il XVI e XVII secolo. La facciata presenta forme rettangolari con un unico ingresso e terminante con un’edicola triangolare. L’interno è a navata unica con un arco a tutto sesto a separare il presbiterio. Al suo interno, l’immagine mariana è conservata sull’altare maggiore ed è una copia di quella venerata nella romana chiesa di Santa Maria Maggiore, la ‘Salus Populi Romani’.La leggenda narra che fu costruita in seguito a un’apparizione della Madonna che preannunciò una nevicata in piena estate.