Riano

Riano

L’accesso al centro storico di Riano avviene tramite la porta poligonale in grandi massi di tufo a bugnato, aperta su quelle che un tempo erano le alte mura difensive del borgo e che ancora conserva il portale in legno nella sua risistemazione settecentesca. A coronamento dell’ingresso si erge una torre merlata con il doppio stemma Ruspoli-Cesi, caratterizzato da due tralci di vite al naturale e fruttati di due pezzi che nascono da un monte a sei cime e dall’albero di Coriniolo o Carrubo su sei

monti; nella cornice è inciso in lettere capitali il nome di Francesco Maria Ruspoli, Principe di Cerveteri: FRANCISVS MARIA RVSPOLVS PRINCEPS CERVETERIS/ MDCCXIII.

Le tre direttrici viarie che percorrono in senso est-ovest il borgo e che all’incirca diramano dalla porta un tempo erano dette vicolo di Sotto (via Vittorio Emanuele III), di Mezzo (via Umberto I) e di Sopra (via Regina Margherita): queste componevano un singolare impianto a doppia spina, così come si osserva dalla planimetria; su questo reticolo viario, costruito nel Cinquecento, si impostano gli edifici abitativi alcuni dei quali, come osservava il Tomassetti, di una certa antichità, come quelli prossimi alla porta d’ingresso, caratterizzati da un forte sviluppo in verticale e finestre ad arco. Su via degli Archi si aprivano le porte delle cantine e delle stalle. Sempre all’epoca dei Ruspoli è il forno, unico nel borgo, quasi dirimpetto alla chiesa parrocchiale.

Siti di interesse storico religioso

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Castello Baronale Boncompagni Ludovisi

Su piazza Piombino, detta in antico della Rocca, si staglia il Castello Baronale Boncompagni Ludovisi, oggi dichiarato bene d’interesse culturale e Dimora storica del Lazio. Il castello, con le sue tre torri a piana centrale e feritorie risalenti ad epoca rinascimentale e con la torre quadrata di epoca medievale inglobata nell’assetto cinquecentesco della rocca, svetta ancora, come un guardiano silente, sulla sommità della collina. Su tre quarti del suo perimetro è circondato da un giardino pensile, ricavato lì dove nel medioevo insisteva un bastione fortificato a difesa dell’insediamento. Le facciate sono in muratura intonacate, scandite da tre ordini di bucature che individuano i diversi livelli dell’edificio, trovandosi tra loro disassate a causa delle diverse volumetrie di cui si compone la struttura. Le finestre sono inquadrate da cornici in pietra, che al piano nobile si arricchiscono di una trabeazione orizzontale. L’accesso agli ambienti interni avviene tramite un arco con mostre in pietra: dall’atrio due porte ai lati dell’ingresso conducono agli ambienti al piano terra, mentre sulla parete di fondo opposta all’arco, una scala con gradini di mattoni murati a coltello conduce ai livelli superiori. In generale, il castello è costituito da 17 stanze, tre con volta a padiglione ricavate nella torre medievale, tre con volta a crociera, di cui due con soffitti affrescati, al piano terra. Nelle torri circolari sono ricavati 9 ambienti a pianta centrale: tre con funzioni difensive, conservano feritoie. Nella torre Sud si colloca la cappella con affresco sacro, la torre sulla piazza aveva funzione di carcere, con ingresso esterno. Il primo livello è costituito dal piano nobile con la sala di rappresentanza, con camino e le stanze private destinate al soggiorno della famiglia nobile; al secondo livello, come di norma, gli alloggi per la servitù e le cucine, di cui resta il forno. Al piano terra si può ammirare la torre medioevale a pianta rettangolare (mastio), nella quale ritroviamo l'antico splendore della manifattura in pietra. Sempre al piano terra e prossime all’ingresso vi sono gli unici ambienti dove ancora si conserva l’originale allestimento decorativo, caratterizzato da volte affrescate a grottesca e riquadri di paesaggio, alcuni ispirati forse al reale e pergole fiorite da riferirsi a pittori della scuola degli Zuccari. Sempre al piano terreno, intorno al cortile scoperto, al centro del castello, da cui si accede agli ambienti di stoccaggio e servizio è la cappella privata per le funzioni religiose, ricavata nella torre più a sud del maniero: sulla parete di fondo, rispetto alla porta, campeggia un riquadro ad affresco, il più suggestivo tra tutti, dove si staglia lo sguardo assorto e malinconico della Vergine, dall’incarnato roseo e il capo coperto dal velo, tirato dal Bambino stante sul suo grembo, opera questa da riferirsi allo stesso artista che all’inizio del Cinquecento dipinge nella prima cappella a destra nella chiesa dell’Assunta di Trevignano una Madonna in trono e per il quale è stato fatto il nome di Pellegrino da Modena o di Antonio Maria Biancolini, ambedue pittori di scuola raffaellesca.

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La Fontana dei Ruspoli

Uscendo dalla porta e scendendo ai piedi del borgo si trova la fontana mostra voluta, anch’essa, come tutte le opere di ammodernamento del feudo di Riano, da Francesco Maria Ruspoli. A Giovanni Battista Gazzale spetta la paternità del progetto della fontana pubblica, datata 1730. La fontana, di forma rettangolare, è addossata alla parete in muratura, presenta un coronamento con una trabeazione arcuata aggettante, al centro della quale è l’arme gentilizia della famiglia Ruspoli; al di sotto dello stemma è alloggiata una lapide a forma di cartiglio, con iscrizione incisa: PRINCEPS FRANCISCUS MARIA RUSPOLUS/CIVIUM ET LOCI/VALETUDINI COMODITATI ORNAMENTO/SALUBRES AC PERENNES AQVAS/DUCI JUSSIT/ A.D. MDCCXXX. La mostra architettonica presenta al centro una nicchia contenente una testa di leone con un cannello che raccoglie l’acqua in un bacino a forma di conchiglia, mentre ai suoi lati sono presenti due cannelli con doppia vasca a pilastro quadrangolare.

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